L’interruttore segreto che può sabotare il sonno e la memoria
- SVELATO IL SEGRETO DELLO STRESS: ECCO PERCHÉ TI RUBA SONNO E RICORDI -
Ti prepari da giorni. Settimane. Mesi, addirittura. E poi ecco che ci sei: la riunione, l’esame, l’appuntamento che aspettavi e per cui hai sudato tanto è domani. Sei alla sera prima, poco ore all’ora x. È ora di andare a letto, perché sai che prima ti addormenti e meglio è. E invece… ti sdrai e ti sembra di essere in un letto di tarantole, altro che memory… Gli occhi restano aperti, i pensieri galoppano. Ti giri e rigiri nel letto, e quando alla fine crolli, il tuo sonno è leggero, shakerato come un frappé con troppi grumi. Al mattino, suona la sveglia, e ti senti come se un camion ti avesse investito. Quando scatta l’ora e tocca a te, hai la testa pesante. Le parole non ti vengono. La frustrazione sale. E non è solo stanchezza fisica, senti che anche la tua memoria ti sta giocando un brutto scherzo.
Quella sensazione di intontimento e difficoltà a ricordare le cose non è una coincidenza, e soprattutto, non è colpa tua, ma di un sabotatore specifico: lo stress.
È lui che ti ha tenuto sveglio ed è sempre lui che ti rende meno lucido.
Succede a tutti, non solo a te. E per un motivo che oggi è stato dimostrato.
Il mistero svelato: i neuroni dello stress
Recentemente, gli scienziati hanno fatto un passo avanti significativo nell'identificazione di un gruppo di neuroni che potrebbe spiegare il meccanismo alla base del modo in cui lo stress provoca problemi di sonno e di memoria. Uno studio1 pubblicato su The Journal of Neuroscience ha dimostrato che i neuroni nell’ipotalamo mediano gli effetti dello stress sul sonno e sulla memoria.
Questo è un punto cruciale, perché ci offre un potenziale nuovo bersaglio per il trattamento dei disturbi del sonno correlati allo stress.
Immaginiamo l'ipotalamo come il centro di controllo del nostro cervello, una sorta di quartier generale che gestisce molte funzioni vitali.
All'interno di questa struttura, c'è una zona specifica chiamata nucleo paraventricolare (PVN). Anche se il nome suona complicato, questi neuroni del PVN sono i veri protagonisti della nostra storia.
Studi precedenti avevano già evidenziato che i neuroni del nucleo paraventricolare comunicano con altre aree del cervello importanti per il sonno e la memoria. Sappiamo anche che questi neuroni rilasciano un ormone chiamato corticotropina e sono fondamentali nella regolazione dello stress. Solo che, fino a poco tempo fa, i meccanismi neurali esatti alla base dell'effetto dello stress sul sonno e sulla memoria rimanevano poco chiari.
Un viaggio nel cervello dei topi (e nel nostro)
Per svelare questo mistero, i ricercatori hanno condotto un esperimento con i topi di laboratorio.
“Gli scienziati hanno identificato un gruppo di neuroni che potrebbe spiegare il meccanismo alla base del modo in cui lo stress causa problemi di sonno e memoria. Lo studio, pubblicato la scorsa settimana su The Journal of Neuroscience, mostra che i neuroni in un'area cerebrale chiamata ipotalamo mediano gli effetti dello stress sul sonno e sulla memoria, fornendo potenzialmente un nuovo bersaglio per il trattamento dei disturbi del sonno correlati allo stress. Precedenti studi hanno dimostrato che nell'ipotalamo, i neuroni di una struttura chiamata nucleo paraventricolare comunicano con altre aree importanti per il sonno e la memoria. I neuroni del nucleo paraventricolare rilasciano un ormone chiamato corticotropina e svolgono un ruolo nella regolazione dello stress. Ma i meccanismi neurali alla base dell'effetto dello stress sul sonno e sulla memoria sono rimasti finora poco chiari.”
By Katie Kavanagh - Nature
Per studiare come i neuroni del nucleo paraventricolare traducano lo stress in disturbi del sonno e della memoria, hanno sottoposto i poveri topini a un'esperienza stressante, immobilizzandoli fisicamente in un tubo di plastica.
Lo sappiamo, non è una cosa simpatica, ma sappiamo anche che la scienza richiede metodi che possono sembrare un po' crudi.
Dopo questa esperienza, il team ha testato la memoria spaziale dei topolini e ha monitorato la loro attività cerebrale durante il sonno.
I topi stressati hanno mostrato difficoltà a dormire e problemi di memoria quando sono stati testati il giorno successivo.
La parte più interessante è arrivata quando i ricercatori hanno manipolato l'attività di questi neuroni del PVN, scoprendo che:
la stimolazione di questi neuroni imitava gli effetti dello stress sul sonno e sulla memoria;
mentre il blocco di questi stessi neuroni ha portato a modesti miglioramenti del sonno e a guadagni più sostanziali nelle prestazioni mnemoniche.
Cosa significa per noi? Significa che quando siamo sotto stress, questi neuroni del nucleo paraventricolare influenzano il sonno e la memoria attraverso meccanismi distinti. È un po' come se il nostro cervello, sotto pressione, utilizzasse due canali diversi per sabotarci: uno per il sonno e uno per la memoria.
Sonno e memoria: percorsi diversi ma interconnessi
Una delle scoperte più affascinanti di questo studio è che il sonno disturbato e la memoria compromessa sembrano seguire strade diverse, anche se partono dallo stesso punto.
In altre parole, lo stress agisce su circuiti distinti che regolano il sonno e la memoria. Questo potrebbe spiegare perché, a volte, noi dormiamo male ma restiamo lucidi, oppure dormiamo abbastanza ma ci sentiamo comunque "fuori fase". È un po' come avere un "multitasking" neuronale che, invece di aiutarci, ci mette i bastoni tra le ruote.
Comprendere questo circuito cerebrale è molto importante perché i problemi di sonno e di memoria sono sintomi precoci di molti disturbi psichiatrici, come il disturbo da stress post-traumatico e la depressione maggiore, e spesso precedono la diagnosi. La buona notizia è che i trattamenti che agiscono sui neuroni del nucleo paraventricolare potrebbero potenzialmente rallentare la progressione di queste condizioni.
Perché questa scoperta ci riguarda da vicino?
Perché ci rivela tre verità importanti e, per una volta, non scontate:
1. Lo stress non è solo "nella testa", è anche nel cervello. C'è un vero e proprio "interruttore" che, quando si attiva, può compromettere il nostro sonno e farci dimenticare anche le cose più semplici, come dove abbiamo parcheggiato l'auto. Non è una debolezza caratteriale, ma una risposta neurofisiologica.
2. Non sempre dormire male equivale a ricordare meno. A volte, lo stress colpisce direttamente la memoria. Altre volte, ci toglie il sonno. E altre volte ancora, fa entrambe le cose, così, "per sport". Questo ci aiuta a capire meglio le diverse manifestazioni dello stress sul nostro benessere.
3. Non siamo noi a essere deboli, è il nostro ipotalamo che sta facendo i capricci. Questa comprensione sposta la prospettiva: non si tratta di una mancanza di volontà o di una debolezza personale, ma di neurofisiologia. E la buona notizia è che capire questo meccanismo potrebbe aprire nuove strade terapeutiche, soprattutto per chi vive con stress cronico, ansia o depressione.
Quindi? Cosa fare per spegnere il sabotatore?
La cattiva notizia è che non c’è un interruttore.
Quella buona è che la consapevolezza di questi meccanismi ci offre un nuovo potere. Anzi tre:
Possiamo smettere di sentirci in colpa se siamo stressati e smemorati: è chimica, non carattere. Accettare che il nostro corpo sta reagendo a uno stimolo è il primo passo per gestirlo.
Prestare più attenzione ai segnali dello stress. Riconoscere i primi segnali prima che si trasformino in sintomi cronici è fondamentale. Il nostro corpo ci parla, e imparare ad ascoltarlo è una competenza preziosa.
Lavorare sulla regolazione dello stress con approcci integrati: sonno di qualità, un'alimentazione equilibrata, movimento regolare e pratiche come la meditazione sono strumenti potenti (per esempio, con la scala del benessere).
Ricordare che anche il nostro intestino gioca un ruolo fondamentale in tutto questo. Lo stress non "vive" solo nella testa, ma anche nella nostra pancia. Quando quella sta bene, in equilibrio, il resto la segue.
Non dimenticarci che ognuno di noi ha un suo orologio biologico di cui abbiamo parlato in questi post:
E quindi…
Ricorda: quando ti viene in mente di essere in qualche modo sbagliata/o perché invece di dormire conti seimila pecore e ottantamila f24, sappi che non lo sei affatto ma potrebbe succedere per via dello stress.
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19 June 2025 - “Revealed: how the brain turns stress into a bad night’s sleep” - By Katie Kavanagh https://www.nature.com/articles/d41586-025-01910-6#ref-CR1