IA: Internet Addiction
La dipendenza da internet degli adolescenti: il rovescio della medaglia della generazione digitale
Nell’ultimo post vi ho parlato di Giorgia, una paziente che ha chiesto il mio supporto per un problema di “pancia gonfia, tipo pesce palla1”. Nel raccontino, Giorgia dice che per un po’ aveva dato la colpa per il suo ventre teso anche agli adolescenti che la circondano.
Giorgia dice anche un’altra cosa, però. E cioè che a lei l’adolescenza è sempre piaciuta. Proprio come a me, in qualità di padre di due figli adolescenti. Il piccolo ha appena compiuto sedici anni. La grande diciotto.
È proprio così: a me gli adolescenti piacciono. Non li trovo fastidiosi, né meno educati o capaci oggi di noi, o delle generazioni precedenti.
Tutt’altro. Rispetto a come mi ricordo io i miei coetanei, trovo che questa generazione di fanciulli e fanciulle siano MEGLIO dei loro genitori. Meglio informati. Più forti, e più coraggiosi.
Il contrario esatto di chi sostiene che le nuove generazioni siano pigre.
O maleducate. Che non abbiano rispetto per niente e nessuno. Che i ragazzi siano viziati. Che siano una manica di sfaccendati, viziati e coccolati… Una gioventù che ama il lusso, è maleducata, si burla dell’autorità, non ha alcun rispetto degli anziani”, come diceva Socrate, e davvero “insopportabile, senza ritegno, terribile” - come prima di lui diceva Esiodo, per esempio, già nel VIII-VII secolo a.C.!
Per me no. Ritengo che questa adolescenza sia privilegiata. In senso prevalentemente buono, e per diversi motivi tra i quali anche il fatto che abbiano accesso alla conoscenza.
Rispetto a noi, che la rete l’abbiamo vista nascere, i nostri ragazzi ci sono nati dentro e in mezzo.
Però… c’è un però!
Il rovescio della medaglia è il fatto che avendo accesso a internet (e alle sue applicazioni, e quindi a un intrattenimento non stop), i nostri ragazzi passino molto moltissimo tempo appiccati ai loro schermi.
Da papà di due adolescenti, prima che da Gut-Brain coach, questo rovescio della medaglia mi sta particolarmente a cuore, tanto che oggi non parlerò di intestino.
Niente affatto.
Il tema di oggi è la cosiddetta IA.
Non l’intelligenza artificiale, ma l’INTERNET ADDICTION, ovvero la dipendenza da internet.
Il termine “Internet Addiction Disorder” (I.A.D.) è stato coniato nel 1995, da uno psichiatra americano - Ivan Goldberg - prendendo come modello di riferimento il gioco d’azzardo patologico.
Di cosa si tratta?
In breve, di “un abuso di questa tecnologia”, che determina conseguenze negative importanti sulla propria vita.
Ne avevamo già parlato2, citando il World Happiness Report del 2024”:
“Tra le mille statistiche che misurano il nostro universo, ce n’é una che tiene d’occhio il livello di felicità globale. Si chiama “World Happiness Report”1 e quello del 2024 rivela che i giovani sono meno felici rispetto alle generazioni più mature e addirittura sembrano in preda a una sorta di crisi di mezza età.
Chi soffre dell’Internet Addiction Disorder:
sente il bisogno di passare sempre più tempo in rete;
perde interesse per tutto ciò che sia fuori dalla rete;
senza device, ecco che arrivano ansia, agitazione, sintomi depressivi, pensieri ossessivi su tutto ciò che si sta perdendo in rete;
non riesce a controllarsi, nemmeno quando l’abuso compromette la vita sociale, o crea una serie di disturbi a livello psicologico e fisico (difficoltà del sonno, problemi familiari e coniugali, relazionali…)
Le conseguenze psico-fisiche dell’Internet Addiction Disorder:
Le relazioni umane ne soffrono;
L’umore si modifica;
La percezione del tempo si altera (“sono qui da cinque minuti!!!!”)
Il mondo virtuale sostuisce volentieri l’altro;
I pensieri possono diventare poco funzionali, tutt’altro che felici;
La sicurezza e l’autostima sono a rischio e spesso calano;
Le possibili conseguenze a livello fisico dell’Internet Addiction Disorder:
tunnel carpale;
dolori diffusi al collo e alla schiena;
problemi alla vista;
disbiosi del microbiota3 e quindi possibili difficoltà a livello di umore, digestione, concentrazione…
“Cambiamenti della connettività funzionale nel cervello degli adolescenti con dipendenza da internet: Una revisione sistematica della letteratura sugli studi di imaging” - lo studio
Di recente, ai primi di giugno 2024, è stato pubblicato uno studio4 sulla suddetta dipendenza che dimostra cambiamenti nella chimica del cervello.
La ricerca, uscita su PLOS Mental Health, ha esaminato le ricerche precedenti usando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per capire come le regioni del cervello interagiscono nelle persone dipendenti da internet.
Lo studio si è focalizzato sugli adolescenti, esaminando dodici studi che coinvolgevano 237 ragazzi tra i 10 e i 19 anni con una diagnosi formale di dipendenza da internet.
Perché gli adolescenti?
Per due motivi.
Il primo ha a che fare con la fase di sviluppo.
Uno dei principali autori dello studio - Max Chang, autore principale dello studio e studente di master presso l'UCL Great Ormond Street Institute of Child Health (GOS ICH), risponde così: "L'adolescenza è una fase cruciale dello sviluppo durante la quale le persone subiscono cambiamenti significativi nella loro biologia, nella cognizione e nella personalità.
Durante l’adolescenza, il cervello è “particolarmente vulnerabile agli impulsi legati alla dipendenza da internet, come l'uso compulsivo di internet, il desiderio di usare il mouse o la tastiera e il consumo di media".
La seconda ragione, invece, con la statistica. Secondo un sondaggio del 2024, quasi la metà degli adolescenti britannici ha dichiarato di sentirsi dipendente dai social media.
I risultati
I ricercatori hanno scoperto che:
1. gli effetti della dipendenza da internet erano evidenti in diverse reti neurali nel cervello dei giovani;
2. c'era una maggiore attività in parti del cervello quando i partecipanti erano a riposo.
Allo stesso tempo, si è registrata una diminuzione generale della connettività funzionale nelle parti del cervello coinvolte nel pensiero attivo, ovvero la rete di controllo esecutivo del cervello responsabile della memoria e del processo decisionale.
La ricerca dimostra che questi cambiamenti hanno portato a comportamenti e tendenze di dipendenza negli adolescenti, oltre a cambiamenti comportamentali legati alla salute mentale, allo sviluppo, alle capacità intellettuali e alla coordinazione fisica.
Più tempo passi incollato al tuo Device, e meno tempo hai per uscire, per vedere amici dal vivo, per conoscere nuove persone e cose… stare all’aria aperta, socializzare, scoprire, esplorare, eccetera…
Meno tempo stai fuori, alla luce vera, e meno il tuo corpo si ricarica.
Gli occhi si stancano.
Come te, che un po’ alla volta, rischi di perdere la voglia di uscire…
"I risultati del nostro studio dimostrano che questo può portare a cambiamenti comportamentali e di sviluppo potenzialmente negativi che potrebbero avere un impatto sulla vita degli adolescenti. Ad esempio, potrebbero avere difficoltà a mantenere relazioni e attività sociali, mentire sull'attività online, mangiare in modo irregolare e dormire male".
Il punto, come dichiara Max Chang, è che siccome “la dipendenza da internet altera la connessione tra le reti cerebrali nell'adolescenza", saperlo ci potrà permettere di riconoscere e trattare tempestivamente i primi segni di dipendenza da internet.
"È importante che l'educazione dei genitori sulla dipendenza da internet sia un'altra possibile via di prevenzione dal punto di vista della salute pubblica. I genitori che sono consapevoli dei primi segnali e dell'insorgenza della dipendenza da internet potranno gestire in modo più efficace il tempo trascorso davanti allo schermo, l'impulsività e ridurre al minimo i fattori di rischio legati alla dipendenza da internet".
In chiusura, cito le parole dello studio:
"Consigliamo ai giovani di imporsi dei limiti di tempo ragionevoli per l'utilizzo quotidiano di internet e di assicurarsi che siano consapevoli delle implicazioni psicologiche e sociali che comporta trascorrere troppo tempo online".
E le rinforzo, suggerendo anche ai meno giovani di badare a quanto tempo passino online…
Gonfiore addominale: quando non è colpa (solo) di quello che mangiamo!
Ora sto bene. Ma se pochi mesi fa mi avessero detto che ce l’avrei fatta, non ci avrei creduto. Sono stata male. Non male da morirne, ma abbastanza da farmi passare la voglia di uscire. Da portarmi ad avere paura del cibo. Di un bicchiere di prosecco con gli amici. Del cambio di stagione con tutti quei vestiti leggeri che segnano la pancia.
Giovani e tristi: sulla crescente infelicità giovanile nell'era di internet
Tra le mille statistiche che misurano il nostro universo, ce n’é una che tiene d’occhio il livello di felicità globale. Si chiama “World Happiness Report” e quello del 2024 rivela che i giovani sono meno felici rispetto alle generazioni più mature e addirittura sembrano in preda a una sorta di
Non potevo evitare il riferimento al microbiota…
Lo studio “Functional connectivity changes in the brain of adolescents with internet addiction: A systematic literature review of imaging studies” - Dall’abstract: “Negli ultimi decenni l'uso di Internet ha registrato un forte aumento a livello globale, soprattutto tra gli adolescenti e i giovani, ai quali è stata diagnosticata sempre più spesso la dipendenza da Internet (IA). L'IA ha un impatto su diverse reti neurali che influenzano il comportamento e lo sviluppo di un adolescente. Questo articolo ha pubblicato una revisione della letteratura sugli studi di risonanza magnetica funzionale (fMRI) allo stato di riposo e basati su un compito per esaminare le conseguenze dell'IA sulla connettività funzionale (FC) nel cervello degli adolescenti e i conseguenti effetti sul loro comportamento e sviluppo. È stata condotta una ricerca sistematica in due database, PubMed e PsycINFO, per selezionare gli articoli idonei in base ai criteri di inclusione ed esclusione. I criteri di ammissibilità sono stati particolarmente severi per quanto riguarda la fascia di età degli adolescenti (10-19 anni) e la diagnosi formale di IA. Sono stati valutati i pregiudizi e la qualità dei singoli studi. I risultati della fMRI di 12 articoli hanno dimostrato che gli effetti dell'IA sono stati riscontrati in più reti neurali: un mix di aumenti/diminuzioni della FC nella rete della modalità predefinita; una diminuzione complessiva della FC nella rete del controllo esecutivo; nessun chiaro aumento o diminuzione della FC nella rete della salienza e nella via della ricompensa. I cambiamenti nella FC hanno portato a comportamenti e tendenze di dipendenza negli adolescenti. I successivi cambiamenti comportamentali sono associati ai meccanismi relativi alle aree del controllo cognitivo, della valutazione della ricompensa, della coordinazione motoria e dello sviluppo del cervello degli adolescenti. I nostri risultati hanno presentato le alterazioni della FC in numerose regioni cerebrali degli adolescenti con IA che portano a cambiamenti comportamentali e di sviluppo. Le ricerche su questo argomento sono poco frequenti e sono state condotte principalmente in paesi asiatici. Futuri studi di ricerca che confrontino i risultati di campioni di adolescenti occidentali forniranno maggiori informazioni sull'intervento terapeutico”.