Gonfiore addominale: quando non è colpa (solo) di quello che mangiamo!
Il caso della Dissinergia Addomino Frenica di Giorgia.
Ora sto bene. Ma se pochi mesi fa mi avessero detto che ce l’avrei fatta, non ci avrei creduto.
Sono stata male. Non male da morirne, ma abbastanza da farmi passare la voglia di uscire. Da portarmi ad avere paura del cibo. Di un bicchiere di prosecco con gli amici. Del cambio di stagione con tutti quei vestiti leggeri che segnano la pancia.
Per un periodo di tempo molto lungo ho convissuto con la pancia gonfia. Non gonfietta, un pochino di rotondità modello Venere di Botticelli. No, macché. La mia pancia, di colpo, ha cominciato a tendersi come un pesce palla dopo ogni pasto.
Capisco ci siano problemi ben più gravi, ma a me, la pancia gonfia creava disagio.
E imbarazzo.
Oltre che dolore.
Quindi sì, sono stata male. A lungo.
Per ho un po’ ho pensato fosse colpa dello stress.
In fondo, mi dicevo che lo stress è sempre in agguato. Specie se la tua vita è una corsa dietro l’altra, modello thriller, con gli occhi incollati alle lancette, un count-down dopo l’altro.
Eppure non mi sentivo stressata…
Quindi, essendo una professoressa, ho iniziato a dare la colpa per la mia pancia pesce palla alla scuola. Alla Scuola in generale, e nello specifico alla scuola in cui insegno.
Ma, fosse stata la scuola, le vacanze avrebbero dovuto migliorare la situazione… E invece no, nulla.
Poi ho dato la colpa all’adolescenza.
Non poteva che essere l’adolescenza a causarmi il gonfiore. Per forza.
No, non la mia, anche perché - come puntualmente mi ricorda la mia adorata suocera – “a 46 anni suonati, cara, non sei più una ragazzina”.
L’adolescenza in oggetto riguarda tutti gli altri, inclusa la sopraccitata suocera.
Insegno matematica. Alle superiori. Due classi: totale 52 adolescenti. E quando torno a casa, trovo gli altri tre (quattro, se contiamo la suocera che vive sotto di noi e sente tutto, che la CIA levati).
Però… c’era un però, visto che a me gli adolescenti non hanno mai dato fastidio. O non ne avrei scelto uno per la vita, no?…
Scartata pure quella, ho pensato fosse colpa del cibo.
Qualche intolleranza, magari. E allora via di test, prove, provine, provette. Diete. Restrizioni continue. Esclusioni in sequenza: basta cereali, poi cereali sì ma solo integrali, poi no, che gonfiano.
Saranno le verdure che in realtà sono frutti?
Ciao alle melanzane, ai cocomeri d’estate, ai peperoni...
“I probiotici li hai mai provati?”
Tutti.
E poi?
E poi sono entrata in farmacia.
Ma non per caso.
Né per comprare l’ennesimo probiotico.
No. Sono entrata con un appuntamento che in realtà è stato più una specie di intervista.
Il gonfiore di Giorgia
Giorgia, una donna di 43 anni, è una professoressa con due figli. Conduce una vita frenetica, divisa tra le ore di lavoro e gli impegni familiari da mamma di due figli adolescenti.
Da alcuni mesi, Giorgia ha iniziato a soffrire di un fastidioso gonfiore addominale che peggiora nel corso della giornata.
Giorgia dava la colpa allo stress delle ore passate in classe, ma la situazione non migliorava nemmeno in vacanza.
Questo sintomo le causava non solo disagio fisico, ma anche un notevole imbarazzo sociale.
Ormai scoraggiata dopo aver provato a eliminare diversi alimenti, assumere probiotici e integratori per la pancia gonfia, è venuta su consiglio di una sua amica a trovarmi in farmacia.
Mi racconta che non sa più cosa fare e sconsolata mi mostra mettendo le mani sull'addome mi dice: "Dopo mangiato mi si gonfia la pancia come un pallone, sembro incinta, anche se mangio pochissimo”.
Il gonfiore di Giorgia era visibile soprattutto dopo i pasti. Il suo addome si distendeva significativamente, diventando duro e teso. Giorgia aveva provato diverse diete, senza ottenere miglioramenti.
La condizione di Giorgia era dovuta a una disfunzione del riflesso motorio, più tecnicamente nota come Dissinergia Addomino-Frenica: il diaframma, anziché sollevarsi man mano che lo stomaco si dilata a causa del cibo ingerito, si contrae e spinge verso il basso durante i pasti, mentre i muscoli della parete addominale si rilassano eccessivamente. Questo causa un accumulo di gas nello stomaco e nell'intestino tenue, provocando il caratteristico gonfiore.
La Dissinergia Addomino Frenica (per brevità d’ora in poi DAF) è spesso riscontrata in persone con una storia di ansia o di depressione. Anche se può interessare entrambi i sessi, sembra avere una maggiore incidenza nelle giovani donne, proprio come Giorgia. Inoltre, la DAF può essere accompagnata da problemi di coordinazione dei muscoli del pavimento pelvico, provocando sintomi come stitichezza, difficoltà nel rilascio dei gas e complicazioni nell'evacuazione senza sforzi eccessivi o posizioni particolari.
La diagnosi di DAF non è semplice e non esistono esami specifici per identificarla. Generalmente, la diagnosi si basa su un esame fisico condotto da un medico piuttosto che su criteri oggettivi ottenuti tramite test di laboratorio. Se sospetti di avere la DAF, può essere utile portare con te una foto della tua pancia gonfia nel suo stato peggiore da mostrare a un gastroenterologo. Questo perché il gonfiore di cui ti lamenti potrebbe non essere presente durante l'appuntamento, rendendo difficile per il medico valutare i sintomi senza una foto esplicativa.
Giorgia si era rivolta a me su consiglio di una sua amica, quasi scoraggiata dopo aver provato praticamente di tutto. Ascoltando la sua storia ed esaminando i diversi tentativi fatti, il sospetto che alla base del suo disturbo ci fosse proprio una risposta dissinergica all’aumento del carico di gas introdotto dall’esterno era piuttosto fondato.
Così le proposi un approccio personalizzato e maggiormente integrato, volto a gestire la sua condizione attraverso vari interventi:
Pasti Piccoli e Frequenti: ho consigliato a Giorgia di consumare piccoli pasti distribuiti durante la giornata, per ridurre l'accumulo di cibo e gas nello stomaco.
Dieta a bassa fermentazione: le ho suggerito di evitare cibi che aumentano la produzione di gas, come legumi e alcune verdure crucifere.
Separazione tra alimenti solidi e liquidi: Giorgia ha imparato a bere liquidi lontano dai pasti, per evitare un ulteriore allungamento dello stomaco.
Esercizi per la Parete Addominale: Le ho indicato di rivolgersi a un osteopata per una serie di esercizi mirati a rafforzare i muscoli addominali, migliorando il controllo muscolare e riducendo il rilassamento eccessivo.
Respirazione Diaframmatica: Le ho consigliato tecniche di respirazione diaframmatica per ridurre il rilassamento muscolare eccessivo. La RD prevede di inspirare lentamente, distendendo la pancia, così da evitare il sollevamento del torace, quindi di espirare, contraendo la pancia, così da attivare la muscolatura della parete addominale. Ciò consente di imparare ad avere un maggior controllo del diaframma e della muscolatura addominale, bilanciando il riflesso disfunzionale dell’APD. In linea generale è possibile praticarla per 30 minuti dopo i pasti, ponendo una mano sul petto e l’altra sull’addome
Farmaci da banco: le ho suggerito l'uso di simeticone prima dei pasti per ridurre la formazione di bolle di gas.
Gestione dello stress: le ho consigliato infine alcune tecniche di gestione dello stress, tra cui alcuni semplici esercizi di mindfulness ed un paio di integratori fitoterapici utili a tenere sotto controllo l’ansia e le sue emozioni negative.
Dopo alcuni mesi di trattamento integrato, Giorgia ha notato una notevole riduzione del gonfiore addominale. La gestione dei pasti e l'allenamento fisico hanno migliorato il controllo dei sintomi, permettendole di condurre una vita più serena e, finalmente, senza troppi imbarazzi.