Fuori pancia gonfia, dentro Gastroparesi
Gonfiore addominale alto, cellule pacemaker dello stomaco e santa inquisizione del sistema digerente
#GASTROPARESI
Fuori.
La camera da letto di Guendalina sembrava reduce da un furto con scasso. Il letto era invaso da gonne - a palloncino, a campana, a tubino, plissettate, con l’elastico e la cerniera - e pantaloni. Guendalina era all’ennesimo cambio nell’arco di una mezz’ora scarsa. Doveva uscire e non c’era letteralmente nulla che le andasse. Non era questione di taglia, né di peso, ma di disagio, il tipo di malessere che provi quando non ti piaci con nulla. Aveva un appuntamento con sua sorella, fissato per le cinque del pomeriggio, nel solito caffè parigino, ed era già tardi. Guendalina prese dall’armadio a muro un altro capo: un abito lungo e morbido, rosso melograno. Se lo infilò e ignorò il terribilissimo specchio a parete. Mise un paio di snekers fucsia, due grossi bracciali e un cappello di paglia a tesa larga dello stesso tono sgargiante delle sneaker. Uscendo prese la borsa che lei stessa aveva intrecciato imparando l’antica arte del macramè, e uscì, evitando di guardarsi nella specchiera dell’ingresso. Si sentiva gonfia come un pesce palla arrabbiato e non aveva voglia di ulteriori conferme.
Dentro
Le sirene suonavano da ormai trentasei ore. Nel dipartimento S (S di stomaco) non c’era più mezza cellula a cui non scoppiasse il nucleolo. Come se non bastasse, la cellula Uga Pacemaker, era stata chiamata a rapporto per un breve colloquio. Così diceva la mail del responsabile HR. Ma non era un rapporto, né un colloquio: era la santa inquisizione del sistema digerente. E toccava a lei, in quanto responsabile, o meglio, in quanto Madre dell’intero staff.
Appena raggiunta la sala riunioni, fu fatta accomodare e subito iniziò l’interrogatorio.
– Buon pomeriggio, cellula Uga Pacemaker. Lei sa perché si trova in questa stanza?
– Posso immaginarlo – rispose la cellula Uga.
– Molto bene. Allora proceda e ci spieghi cosa sta accadendo al suo team.
– So che pensate che siamo rallentate e che non stiamo lavorando come dovremmo, ma le posso assicurare, eccellentissimo Signor Mega Direttore Risorse Umane, che non è colpa nostra…
– Uga, sia gentile, lasci a noi le conclusioni.
– Sì, gentilissimo Dottor Professore, ma non capisco perché chiami me, e non qualcuno della Gastroparesi…
– Chiamo lei, perché lei, cellula Uga Pacemaker, è a capo del suo dipartimento le cui tristissime performance hanno causato la produzione di gas GP.
– Addirittura “tristissime”?
– Ha ragione, non solo tristissime, ma inqualificabili. Ci risulta che lo stomaco dovrebbe svuotare almeno il 65 percento del volume del pasto dopo due ore e almeno il 90 percento del volume del pasto dopo quattro ore. Corretto?
– Sissignore, corretto.
– I sensori esterni ci informano poi che la pancia si presenta distesa, notevolmente gonfia.
– Sì, certo, ma non sempre. Al mattino, per esempio, un po’ meno…
– E alla sera, cellula Uga Pacemaker? Come si presenta alla sera? E dopo ogni pasto? E di notte? Forse non si rende conto della gravità della situazione.
– Mi consenta, Direttore, forse non ho capito bene.., cioè sì, no, mi rendo conto, ma non saprei come aiutarvi…
– Semplice: provi a illustrarci cosa è successo. In ordine cronologico, se possibile.
– Ecco… Si… Allora. Diciamo che il primo allarme è arrivato in seguito all’ingresso di una serie di agenti patogeni che avevano scatenato una brutta intossicazione alimentare, o - come la chiamiamo volgarmente nel nostro dipartimento - una mega influenza. Ma dovreste già saperlo, giusto? Comunque, dopo l’allarme, sono entrate in azione le squadre d’assalto che in breve sono riuscite a far contrarre lo stomaco fino a provocare la nausea, ma non il vomito. La mega influenza ci ha oggettivamente rallentato. Tutto qui.
– Tutto qui?
– Tutto qui.
– E le pare poco, cellula Pacemaker?
– No, ma…
– Per sua informazione, stiamo vivendo una crisi gravissima.
– Capisco, no, ecco, io pensavo che...”
– E mi lasci finire, per Diana! Dicevo, la situazione è potenzialmente foriera di cataclismi a diversi livelli. Ora, cosa avete intenzione di fare per porvi rimedio?
La cellula Uga guardò il direttore HR e tutti i suoi zelanti stagisti che lo fissavano truci.
Ma sono scemi o cosa? Pensò.
– Lo state chiedendo a me?
– Vede altri in questa stanza?
– Eh, no…beh… insomma… - bonfochiò Uga.
Nel silenzio generali, pronuncio sommessamente qualche parola incomprensibile, fece un grande respiro e mostrando il petto gonfio, prese coraggio e con voce ferma disse al Direttore:
- beh… se devo dirla tutta, voi, luminari dei piani alti, dovreste piantarla con l’inquisizione e cominciare a infondere un po’ di sale in zucca alla nostra beneamata stakeholder Guendalina Fernandez Iglesias Espinoza.
Il direttore resto sorpreso da quello scatto di orgoglio.
– Ah sì?!? Ma davvero? E a che servirebbe?
– Per esempio per aiutarla a mollare un po’ di ansia, a rilassarsi, a finirla con mille diete yo-yo e turni di lavoro da 18 ore no-stop… Sonno, alimentazione controllata, movimento, un po’ di ginnastica dolce… qualche essenza profumata… meditazione… Ma, sul serio ve lo devo dire io???
GASTROPARESI: COS’è E COME FUNZIONA
Un paio di settimane fa, avevamo introdotto il tema del gonfiore addominale. Lo avevamo incontrato attraverso la storia di due gemelle e di altrettanti tipi di gonfiore1.
Poi, nel post “I cinque Cavalieri dell'Apocalisse del Gonfiore Addominale Alto2”, avevamo accennato alla Gastroparesi, immaginandola proprio come un malefico cavaliere con la capacità di creare problemi nervosi al sistema digestivo.
“Quando Gastroparesi entra in azione, rallenta lo svuotamento dello stomaco, che inizia a mandare segnali in alto e in basso.”
Il racconto di oggi dà voce a una cellula pacemaker dello stomaco. Ma - seguendo il suggerimento del direttore HR - procediamo con ordine.
Lo stomaco funziona come dispensa frullante: una specie di camera di conservazione e frantumazione del cibo.
Quando ingeriamo cibi solidi, la dispensa frullante lo fa a pezzi e poi lo liquefa. Come ci riesce? La dispensa si contrae e si rilassa. Le sue pareti si stringono come i muri delle piramidi di Tomb Raider, e stritolano il cibo che nel frattempo viene mescolato con una serie di acidi e di enzimi fino a trasformare i pezzi di pizza (banana, lasagne, seitan con i funghi quantici, eccetera) in un frullato.
A questo punto, lo stomaco schizza giù il frullato attraverso un corridoietto, anzi un buchino che si chiama piloro (in medichese, “orifizio”).
Il piloro porta il frullato fino all’intestino tenue che ne assorbe i nutrienti.
Di norma, se il nostro organismo è in equilibrio, lo stomaco svuota:
almeno il 65 % del volume del pasto dopo due ore;
e almeno il 90 % del volume del pasto dopo quattro ore.
Viceversa, può accadere che lo svuotamento sia rallentato per via di un “improvviso” malfunzionamento delle cellule pacemaker responsabili dello svuotamento gastrico.
Le cellule "pacemaker” rispondono a una serie di stimoli da cui “capiscono” che è ora di mettersi a lavorare. Tra questi, le pareti dello stomaco post pasto che si allungano, e i segnali che ricevono dalla rete di nervi e ormoni in tutto il tratto digestivo.
Per qualche motivo (che vedremo tra poco), può accadere che le cellule pacemaker non facciano il loro dovere, causando un ritardo nello svuotamento dello stomaco che si chiama gastroparesi.
La Gastroparesi colpisce circa il 2% della popolazione ed è più comune nelle donne che negli uomini.
Per esempio, può succedere subito dopo un'infezione virale, e in tal caso parliamo di “Gastroparesi postinfettiva”. Potrebbe accadere dopo un’intossicazione alimentare o un” influenza allo stomaco". Oppure come effetto collaterale comune del diabete di tipo 1 e di tipo 2 e, in questi casi, deriva da danni ai nervi dell'apparato digerente a causa della glicemia cronicamente alta. Ci sono anche alcuni farmaci che possono indurre la gastroparesi, compresi i farmaci iniettabili per il diabete chiamati (ne abbiamo parlato parecchio in questo blog)3. La gastroparesi può anche derivare da alcuni tipi di interventi chirurgici in cui un nervo importante dell'apparato digerente viene tagliato in una procedura chiamata vagotomia.
I sintomi della Gastroparesi
Chi vive con una Gastroparesi, sente di avere un "mattone" nello stomaco.
Prova bruciore di stomaco e altri sintomi di reflusso acido, che possono includere l'eruttazione o il rigurgito di piccole quantità del contenuto acido dello stomaco.
Ha la pancia gonfia, ovvero l’addome visibilmente disteso, soprattutto dopo i pasti e all’avvicinarsi della sera. In genere, il gonfiore da gastroparesi non è accompagnato da flatulenza eccessiva e, in genere, non è doloroso.
Può sentire di avere pochissima fame. Può perdere peso. Può provare nausea, spesso durante la notte, soprattutto dopo una cena particolarmente abbondante.
A volte la causa alla base della gastroparesi può compromettere anche altri tratti del sistema digerente, per esempio causando una lenta motilità non solo nello stomaco ma anche nell'intestino tenue o nel colon. In questi casi, il gonfiore da gastroparesi che ha origine nello stomaco può essere accompagnato da gonfiore da costipazione che ha origine nell'intestino.
Come diagnosticare una Gastroparesi
Uno dei migliori sistemi è attraverso la scansione di svuotamento gastrico. Si tratta di un esame lungo ma non doloroso durante il quale un radiologo misura quanto tempo impiega una porzione standard di cibo liquido a lasciare lo stomaco.
Come si cura la Gastroparesi?
Esistono diversi trattamenti farmacologici e non.
In questa sede, ci limiteremo a ricordare i secondi.
Partiamo dalla dieta, con una raccomandazione al pronti-via: se è vero che terapia dietetica non cura la malattia, ma solo i sintomi4, è altrettanto vero che mangiare meglio di sicuro non ci farà male.
Una volta diagnosticata la gastroparesi (e no, non prima!), è consigliabile preferire cibi morbidi, a basso contenuto di grassi e con fibre moderate, consumati in pasti piccoli e ben distanziati.
Altre indicazioni:
verdure cotte al posto di quelle crude (perché più veloci e facili da frullare);
preferire la frutta morbida, matura, senza pelle e con pochi semi;
tante zuppe, frullati e centrifughe (fresche, però!);
tra i cereali, includere quelli raffinati a basso contenuto di fibre o carboidrati amidacei come riso bianco, patate senza pelle, pasta e pane bianco (se mangiare troppi prodotti integrali aggrava il tuo gonfiore);
ti piacciono i fagioli? Prova i purè, e gli humus.
Do you like nuts? Prova col burro di arachidi o altre crema di frutta secca invece della frutta secca intera.
cerca forme proteiche morbide, umide e a basso contenuto di grassi, come uova, pesce, crostacei, tofu, latticini a basso contenuto di grassi e pollame invece di proteine più grasse e masticabili, come bistecche, costolette, agnello o qualsiasi cosa fritta.
ultimo punto. Taglia il cibo in pezzi piccoli e masticalo alla perfezione per aiutare la tua “dispensa frullante”.
Nel prossimo post sul gonfiore, parleremo di Dissinergia Addomino Frenica. Non perdertelo!
“Questo perché la dieta non può effettivamente accelerare la velocità delle contrazioni dello stomaco. Ma la consistenza, il volume, il contenuto di grassi e di fibre dei pasti possono sicuramente influenzare la velocità con cui un pasto è in grado di liberare lo stomaco lento e passare alla fase successiva del percorso digestivo” - The bloated belly whisperer