Una lettera dagli ormoni che regolano il senso di sazietà
OZEMPIC, SAXENDA E I PERICOLI DELLA COMODITÀ
Gentilissimo Francesco Fratto,
noi siamo il Comitato Interventista del dipartimento GLP-1.
In relazione alle recenti dimissioni del nostro supervisore capo, qui riportate per completezza, e per chi se le fosse perse, oggi le scriviamo di nuovo a proposito della soluzione OZEMPIC1, e con la presente siamo a chiederle di diffondere quanto segue.
Lo facciamo perché lei ha scelto di studiare l’intestino come motore del benessere umano. Perché dalle sue ricerche ha capito quanto sia stretto il legame tra intestino sano e vita serena. E perché, oltre ad aver scritto un libro che, nonostante i buoni risultati di vendita, meriterebbe una diffusione ancora più ampia, lei, dottor Fratto, ha scelto di essere un Gut-Brain Coach.
L’oggetto delle nostre preoccupazioni, come evidenziato in oggetto, riguarda la soluzione sintetica OZEMPIC, la quale risulta tra i “rimedi” più in voga per la perdita di peso.
Come lei ben sa, questi farmaci possono avere potenzialmente gravi effetti collaterali, visto che interagiscono con recettori del sistema digerente e del cervello. Tra gli effetti documentati:
- rallentamento dello svuotamento gastrico (gastroparesi);
- reflusso acido;
- costipazione;
- pancreatite;
- tumori alla tiroide sono stati tutti riportati.
- alterazione della composizione del microbiota intestinale.
Oltre a ciò, non si conosce ancora come interferiscano con i sistemi regolatori più importanti nel corpo (digestione e metabolismo). Ma già si capisce che la sovrastimolazione cronica di tali recettori possa portare alla loro riduzione e desensibilizzazione, allontanando ulteriormente il sistema dalla sua fisiologia normale.
Il problema si fa più cupo, poi, se pensiamo che tali soluzioni - OZEMPIC, WEGOVY E SAXENDA - sono state create per condizioni specifiche di obesità grave e alterazioni metaboliche comorbide, ma sono oggi usate per scopi estetici e cosmetici.
IL MECCANISMO OZEMPICHIANO
Ozempic agisce imitando un ormone simile al glucagone, naturalmente prodotto nell’intestino.
Tale ormone limita l'appetito in due step:
da un lato, manda al cervello il segnale di sazietà;
dall'altro, spinge lo stomaco a svuotarsi più lentamente.
Ozempic agisce in particolare legandosi ai recettori del GLP-1 nel corpo, che sono particolarmente abbondanti nel pancreas e nel cervello.
Questo legame imita l'azione degli incretini.
INCRETINI?
Gli incretini sono ormoni naturalmente rilasciati dall'intestino dopo il pasto con un ruolo importante nel regolare i livelli di glucosio nel sangue.
I due principali ormoni incretini sono il peptide simile al glucagone-1 (GLP-1) e il polipeptide insulinotropico dipendente dal glucosio, Gastric inhibitory peptide (GIP).
Quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano, Ozempic stimola il pancreas a produrre più insulina.
Ozempic aiuta anche a ridurre la quantità di glucagone che viene prodotta dal pancreas.
Il glucagone è un ormone che ha l'effetto opposto all'insulina, aumentando i livelli di glucosio nel sangue stimolando il fegato a rilasciare il glucosio immagazzinato.
Riducendo la produzione di glucagone, Ozempic aiuta a mantenere bassi i livelli di glucosio nel sangue.
Ozempic rallenta la velocità con cui lo stomaco svuota i suoi contenuti nell'intestino tenue, un processo noto come svuotamento gastrico. Questo rallentamento può contribuire a ridurre l'impennata dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti e aumentare la sensazione di sazietà, il che può portare a una riduzione dell'apporto calorico e al controllo del peso
Ozempic può quindi influenzare i centri della fame e della sazietà, contribuendo a ridurre l'appetito.
Il punto, dottor Fratto, è che OZEMPIC lo fa in modo sintetico, NON fisiologico.
Ozempic è paragonabile a una sorta di Intelligenza Artificiale che da un lato ti può permettere di scrivere un articolo di mille parole in quattro minuti, senza fare ricerca e senza nessuna fatica, e dall’altro ti DISABITUA a fare fatica e ricerca!
In conclusione, dottor Fratto, vorremmo che insistesse con i suoi lettori su quanto segue.
Gli esseri umani stanno ingrassando.
I programmi dietetici e comportamentali hanno successo nel breve periodo, tanto che infatti, la maggior parte delle persone, durante i suddetti programmi, perde peso.
Il punto cruciale è che, tuttavia, dopo i programmi, in molti lo riacquistano, spesso superando il loro peso pre-dieta, un fenomeno noto come effetto YoYo.
Come certamente avrà avuto modo di appurare nel corso della sua esperienza da farmacista e Gut Brain Coach, solo una piccola percentuale di dieter riesce a mantenere a lungo termine le buone abitudini apprese.
Tra queste, a scanso equivoci:
il monitoraggio dell'assunzione di cibo e il consumo di cibi ricchi di nutrienti;
l'attività fisica;
la definizione di obiettivi e la celebrazione di piccoli successi.
La domanda è: perché gli organismi umani stanno ingrassando?
Gli organismi umani stanno ingrassando perché vivono male: dormono poco, e si nutrono male.
Gli organismi umani si nutrono male perché non conoscono ciò che mangiano né sé stessi.
Non conoscono il funzionamento del loro corpo in generale e nemmeno nello specifico.
La maggior parte delle persone ha sentito parlare di microbiota, ma non sa quasi nulla del proprio intestino.
A titolo esemplificativo, e non esaustivo, la maggior parte degli umani:
non sa cosa succede all’interno dell’intestino;
non ne conosce il funzionamento, i poteri, e i principi base;
non è dunque in grado di prendersene cura.
Nessuno - o quasi - insegna agli umani come siano fatti.
Per fare un parallelo, possiamo dire che gli esseri umani guidano con una macchina di cui non sanno nulla. Non sapendone nulla, le danno il carburante sbagliato, la sovraccaricano, e la stressano.
A lei, dottor Fratto, l’arduo compito.
Prenda la nostra missiva e la diffonda.
Non smetta di leggere, non smetta di fare ricerca, di stupirsi di quanto la scienza di ieri sia confutata da quella di oggi.
Vada avanti a scrivere. Usi pure e volentieri le meraviglie del progresso, ma non ceda a troppe comodità. Continui a scrivere a mano, con le dita sulla tastiera e gli occhi che cercano la parola giusta.
Bellissimo. Grazie