Allontanati da quel caffè!
La dieta del sonno consigliata dalla melma più intelligente del pianeta
Non andare alla macchinetta.
Non prendere un altro caffè.
Ti prego, appoggia la tazza.
Non berlo, per favore.
…Lo so che non mi senti.
Mi studi, mi analizzi, mi fai fare delle cose che non capisci come io possa fare. Ti stupisci per la mia intelligenza che chiami “impossibile”.
Ma non mi senti, perché io e te non parliamo la stessa lingua. Tu parli coi suoni, io prevalentemente attraverso la chimica e altre cosucce che per ora sfuggono alla tua comprensione.
Il fatto è che sono in ansia.
Sai che promo emozioni, perché okay sarò anche un blob che il signor Carl Linnaeus chiamava “muco marcescente”, lo studioso Twang Ching-Shih, “escrementi di demoni”. Altri “vomito di cane”.
Tu invece mi chiami “Phisy”, abbreviando il mio ultimo nome scientifico, Physarum polycephalum1, cioè “melma dalle molte teste”.
Quindi, sì, provo ansia. Provo ansia per te che non dormi abbastanza, mangi schifezze e fai fatica a fare la cacca.
In effetti la provo anche per la tua specie.
A proposito della tua specie, ho una confessione da farti: sulle prime, facevo una gran fatica a distinguervi, devo ammetterlo. Per me, voi monocefali eravate tutti uguali. Poi ho cominciato a far caso alle differenze e ho scoperto che alcuni di voi girano nudi, altri no. Quelli nudi sono coperti di pelo, e sembrano piuttosto rilassati.
Ho scoperto anche che a prescindere dal numero di zampe, siete tutti debolissimi. Voglio dire, se a me stacchi il 98% del corpo, e addirittura se decapiti una delle teste, io continuo a vivere, come le piante.
Voi invece no.
Voi siete deboli, oltre che giovanissimi, visto che esistete da uno sputo (io da più di cinquecento milioni di anni, eh eh).
La vostra debolezza è una minaccia costante: vi ammalate in un attimo e in due rischiate di finire sotto terra.
La cosa assurda è che a me pare proprio che siate voi a scegliere di ammalarvi.
Lo dico perché vedo il vostro stile di vita, le vostre ossessioni, le cose che mangiate, le ore che passate facendo quello che chiamate “lavoro” che occupa quasi per intero la vostra vita.
Per esempio, perché sei ancora in laboratorio? Sono le nove passate e sei ancora qui a lavorare. Non va bene. Non va per niente bene. Guarda che lo dico per te.
Ogni tanto lanci un’occhiata nella mia teca e poi torni a immergerti nel microscopio. È solo me che guardi. Da quando tu e i tuoi amichetti vi siete infervorati per quello che io riesco a fare e voi non capite, passi il tuo tempo in laboratorio.
Da quant’è che non ti arrampichi su un albero? Ma soprattutto, da quanto non ti fai una dormita come si deve?
Te lo dico io: da troppo.
E lo sai perché?
Perché voi animaletti a due zampe e una sola testa (roba da matti), siete fissati con la produttività: eccola, la vostra nuova dea. È a lei che sacrificate tutto, a partire dal sonno che ancora considerate un’attività superflua. Peggio, una cosa da gran pigroni.
Siccome però il sonno a voi serve, passate il resto delle vostre vite a combatterlo.
Usate le sveglie e i timer.
Assumete caffeina dall’alba al tramonto, no-stop.
Cenate tardi, mangiando robaccia, e spesso prendete anche il caffè.
Sono le nove passate della sera. Il sole è sparito da un pezzo, e due ore dopo il tramonto, la ghiandola pineale, in quell’affare viscidino che un po’ mi somiglia, ha iniziato a produrre melatonina, l’ormone del sonno.
Sei stanca, ma non molli e quindi pensi che un caffè ti possa aiutare a restare sveglia.
E poi ti sento mentre dici che a te il caffè non fa male. Che ti addormenti comunque, cotta come sei…
Peccato siano frottole!
Sei una scienziata, giusto? Sei una creatura evoluta con un cervello. Io invece non ho manco mezzo neurone, eppure lo so.
Com’è possibile che tu con tutti i tuoi neuroni, gli studi, la tecnologia e il telefono sempre appiccicato, non sappia che dormire è fondamentale?
Se dormissi bene, almeno mitigheresti i danni provocati dalle altre scelte che fai.
Dormire bene aiuterebbe il tuo microbiota a limitare i casini che gli crei con il cibo, il poco movimento, la scarsa ossigenazione, e tutti i brutti pensieri con cui ti tormenti da mattina a sera, e che spesso, ca va sans dire, ti tengono sveglia.
Come è possibile che tu non abbia ancora capito che le cose che ingurgiti prima di dormire determinano la qualità del tuo sonno?
A proposito di caffè, dovresti avere gli strumenti e le competenze per sapere che la caffeina stimola il sistema nervoso, il che ti rende vigile e agitata, ma disturba la qualità del tuo sonno.
Okay, ti addormenti lo stesso. Ma ti riposi di meno. Il tuo corpicino di monocefalo non riesce a rigenerarsi e riposarsi come dovrebbe. E poi non fai nessunissima attenzione a quello che mangi prima di andare a letto.
Ah, certo, sempre perché non hai tempo (#laproduttività) e quindi mangi quel che trovi: spesso cibi super processati avvolti nelle plastiche, pieni zeppi di ftalati che si incollano al tuo intestino, sballano per sempre il tuo sistema endocrino e fanno letteralmente schifo ai triliardi di animaletti che vivono in simbiosi con te (il microbiota).
Ascolta me, che sarò pure una melma giallina e molliccia, ma sono anche un consulente della NASA, e nonostante io abbia lo stesso numero di neuroni di un mattone di cemento (0), ho 48.500 articoli accademici su Google Scholar.
Quindi? Fidati: lo dico per il tuo bene. Molla il caffè nelle ore serali!
E al posto del caffè?
Al posto del caffè, un paio d’ore prima di dormire, meglio una tisana al biancospino, al tiglio, o alla melissa, oppure una tazza di latte. Le prime derivano da alcuni miei amici vegetali con proprietà distensive e rilassanti. Il latte, invece, aiuta l’attivazione della serotonina.
Prima di andare a nanna, oltre a evitare il caffè, lascia perdere: cioccolato, cacao, bibite energetiche (che anche loro contengono caffeina…) e l’alcool (che non ti aiuta a dormire bene, ma ti seda…)
Riduci il sale:
cibi in scatola, pronti, da banco del “fresco” e da freezer, nella plastica
pepe, paprika e curry
piatti cucinati col dado
salatini, patatine e schifezzine varie.
Per il tuo pasto serale, preferisci cibi ricchi di:
1. triptofano, l’ormone del rilassamento;
2. vitamine del gruppo B;
3. magnesio e potassio.
TRIPTOFANO
Serve perché è un precursore della serotonina, il neuromediatore che ti fa sentire felice, aiuta il benessere, e che a sua volta è precursore della melatonina, l’ormone che facilita il rilassamento e il sonno profondo.
Il triptofano lo trovi nelle carni bianche come il pollo e il tacchino, nel pesce, nel latte, nelle uova, nelle noci e nelle mandorle (ricche anche di magnesio e Omega 3), e nelle banane. Insieme ad un po’ di carboidrati integrali, ne faciliterai inoltre il passaggio nel cervello.
VITAMINE B…belle e buone
La Vitamina B6 e la Vitamina B3, utili per la conversione del triptofano in serotonina,la puoi trovare nel pollo, tacchino, tonno, salmone, latte, formaggio, uova, carote, spinaci, piselli verdi, banane, cereali integrali e legumi.
Per la regolazione dei ritmi circadiani è invece importante la Vitamina B12, presente in carne, pesce, latte, formaggio e uova.
Infine l’Acido Folico (Vitamina B9) che si trova in verdure a foglia verde, legumi, semi, fegato e arance.
MAGNESIO E POTASSIO
Il magnesio è forse il minerale più riconosciuto per il suo contributo alla qualità del sonno: aiuta a rilassare i muscoli e il sistema nervoso, riducendo lo stress e promuovendo un senso di calma. Lo puoi trovare nelle verdure a foglia verde, noci, semi, legumi e cereali integrali.
Il Potassio, anche se meno noto per i suoi effetti sul sonno, può aiutare a rilassare i muscoli e prevenire crampi notturni, che possono disturbare il sonno. Fonti di potassio includono banane, patate, spinaci, avocado e albicocche.
Mi raccomando, dunque: ascolta la tua amica melma e non esagerare con quei caffè.
Sogni d’oro!
Fonti
Sonno: quali alimenti lo favoriscono?
Ecco la dieta che concilia il sonno
Physarum polycephalum è una melma giallina e molliccia che gradisce l’ombra e gli ambienti umidi. La sua vita inizia con una spora ma non è un fungo, non è una muffa e nemmeno una pianta o un animale: la melma dalle molte teste è un’ameba, cioè uno degli organismi più antichi del pianeta.
Nome: Physarum polycephalum o muffa (traduzione: melma con molte teste)
Tipo di organismo: Ameba unicellulare
Tempo sulla Terra: >500 milioni di anni
Cibo preferito: Porridge di avena
Non ama: Sale, luce solare diretta, caffeina, aria fredda
Problemi risolti: Design generativo; algoritmi di mappatura; pianificazione urbana; trasporti più efficienti, routing, reti energetiche, reti di trasporto; auto e robot a guida autonoma migliori.
Per approfondire: